Kahlil Gibran "Il Profeta"


L'Amicizia
 

 

[...]

E un giovinetto disse: Parlaci dell'Amicizia.
Ed egli rispose, dicendo:

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.

E' il campo che seminate con amore e che mietete con riconoscenza.

E' la vostra mensa e il vostro focolare.

Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo cercate per trovarvi pace.

Quando il vostro amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione,
né abbiate paura di contraddirlo.

E quando egli tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo: poiché nell'amicizia ogni pensiero,
ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio, e viene condiviso con inesprimibile gioia.

Se vi separate dall'amico non rattristatevi:
poiché ciò che maggiormente amate in lui può meglio risplendere nell'assenza,
così come allo scalatore una vetta appare più chiara dalla pianura.

E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.

Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore,
ma una rete lanciata a caso, che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per il vostro amico.

Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.

Quale amico è il vostro, per cercarlo solo nelle ore morte?

Cercatelo sempre nelle ore piene di vita.

Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.

E nella dolcezza dell'amicizia fate che vi siano il riso e la condivisione dei piaceri.

Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.