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2020

 Prossima attività

 

Trovate QUI la descrizione delle attività che il Club ha svolto nel corso dell'anno 2008

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Trovate QUI la descrizione delle attività che il Club ha svolto nel corso dell'anno 2019

 

 

Le attività che il Club UNESCO Ticino sta svolgendo nel 2020
sono concepite sulla scia delle priorità della Commissione Nazionale Svizzera per l'UNESCO

 

Vi comunichiamo alcune informazioni importanti su questo anno 2019.

 

Il Club ha vent'anni!

Il 2019 è un anno importante per il Club per l'UNESCO Ticino. Il Club compie gli anni!

Quest'anno festeggiamo i venti anni delle nostre attività. Venti anni portati avanti con passione e convinzione.

 

 

 

Una sfida per il Club per l'UNESCO Ticino

Il Club per l'UNESCO Ticino è stato avvicinato da diversi cittadini di Bellinzona preoccupati dal progetto che porta nel centro di Bellinzona tutto il traffico AlpTransit, merci comprese. "Non vogliamo che Bellinzona diventi una nuova Bissone, l'UNESCO deve fare qualcosa."

Il Club ha raccolto la sfida e si è fatto promotore di una azione di sensibilizzazione:

una città sede di un sito del Patrimonio Mondiale va trattata con rispetto.

Il Club si è messo al lavoro e ha realizzato un dossier dove viene espressa tutta la preoccupazione e i dubbi che questo progetto solleva.
In particolare si sottolinea che la realizzazione del nuovo tunnel "Svitto2" alla sinistra di quello attuale, distrugge una parte della cinta muraria che scende dal Castello di Montebello  e mette a rischio la stabilità del quartiere storico di Salita Motta. Il tutto in pieno centro della Città.

Nella foto sopra si vede il punto di ingresso della nuova galleria (al posto della casa rossa), la cinta muraria che scende dal Castello e sullo sfondo, uno degli stabili di Salita Motta. È visibile anche il campanile della Chiesa Collegiata, che può essere considerata il centro della Città di Bellinzona.

Da questo collegamento potete accedere al dossier realizzato dal Club.

Se non conoscete Bellinzona, vorremmo mostrarvi due fotografie che la fanno vedere in tutta la sua bellezza

 
   
 
   

Guardando queste fotografie ci si domanda: "Ma come si fa a solo pensare di convogliare tutto il traffico AlpTransit in mezzo a questa citta?!"

Senza alcuno spirito polemico, che non serve a risolvere i problemi, viene spontanea questa considerazione: Le ferrovie Svizzere sono considerate le migliori del mondo, una di queste, la ferrovia Retica del Bernina, fa addirittura parte del patrimonio mondiale UNESCO. Ma non si possono dimenticare straordinarie ferrovie come quella che sale fino ai 4000m della Jungfrau o quella del monte Pilatus. Si può quindi dire che tutto il mondo ci invidia i progettisti di ferrovie. Le FFS (Ferrovie Federali Svizzere), dovrebbero fare un esame di coscienza: sono dotate dei migliori progettisti al mondo, è mai possibile che questi progettisti non siano in grado di ideare un tracciato che porti il traffico merci fuori dalla città di Bellinzona? (Subito, non dopo il 2040).

Il progetto AlpTransit è stato ideato per rendere veloce e confortevole il viaggio nord-sud attraverso le montagne Svizzere, ma anche per trasferire quante più merci possibile dalla strada alla ferrovia, secondo la volontà che il popolo ha espresso con l'iniziativa delle Alpi.
I treni merci che circolano sulle tratte ad alta velocità possono essere anche molto lunghi, in Germania circolano già dei treni merci lunghi 1000 metri. Un treno merci di questo tipo a 60km/h impiega un minuto a transitare davanti ad una persona che lo osserva, un lungo minuto!
È normale, è serio pensare di far passare questi treni attraverso Bellinzona, di notte, con una cadenza fino a un treno ogni quattro minuti?

 

 Settembre 2015 - Una conferma definitiva

 

Il giorno giovedì 17 settembre, a Bellinzona, presso l’Aula Magna delle Scuole Semine, si è tenuta una serata pubblica sul progetto Terzo binario AlpTransit.

Erano presenti molte persone interessate e preoccupate.

La presentazione del progetto vedeva due rappresentanti delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), il municipale di Bellinzona avvocato Simone Gianini e la municipale di Giubiasco signora Cristina Mossi Meroni. Erano presenti in sala anche i rappresentanti dell’Amministrazione Cantonale.

È stata fatta un po’ di storia, partendo dall’apertura della galleria del Gottardo nel 1882, per poi concludere con l’attuale progetto, considerato il naturale sviluppo della linea ferroviaria esistente. Ci sono state diverse contestazioni, anche vivaci, alle quali il municipale Gianini ha risposto che “… le preoccupazioni e l’arrabbiatura per l’attraversamento di Bellinzona sono anche le mie preoccupazioni, ma che non c’è soluzione, visto che tutti i progetti alternativi presentati dal Cantone, sono stati respinti da Berna, per motivi finanziari!”

Questo è il nocciolo di tutto il problema.

Il Club per l’UNESCO Ticino era presente per portare le preoccupazioni degli abitanti di Bellinzona e perché giudica fondamentale sottolineare il valore del Patrimonio Mondiale dei Castelli di Bellinzona e la sua fragilità.

Il fatto che l’attraversamento di Bellinzona e il transito di almeno 260 treni al giorno (treni merci lunghi anche 750 metri, veloci, pesanti e pericolosi), sotto il Castello di Montebello sia la soluzione più economica e finanziariamente più vantaggiosa, non cancella gli effetti collaterali e i possibili danneggiamenti a tutta la delicata struttura medioevale.
I danni permanenti e irreversibili alla Cinta Muraria, necessari per la costruzione del tunnel Svitto2, sono solo la punta dell’iceberg di un atteggiamento che dimostra quanto poco è tenuta in considerazione la Convenzione sul Patrimonio Mondiale e la Carta Svizzera sul Patrimonio Mondiale.
Eppure quando l’UNESCO parla di Patrimonio Mondiale non parla a caso: parla di coerenza, di trasparenza, di rispetto dei valori e delle tradizioni da tramandare alle nuove generazioni.

Per questi antichi muri, per queste antiche pietre non bisogna chinare la testa!.

Il Ticino merita un atteggiamento illuminato nei confronti della Regione di Bellinzona e dei suoi Castelli, Patrimonio Mondiale.
Le Ferrovie Federali Svizzere, hanno presentato questo progetto del terzo binario AlpTransit come l’unico realizzabile e sono riuscite a convincere le Autorità Cantonali e Comunali, sempre più riluttanti, ma impotenti.
Il passo successivo è stato chiedere l’autorizzazione all’Ufficio Federale della Cultura (UFC) – Sezione patrimonio culturale e monumenti storici, per effettuare la stesura del progetto.
L’Ufficio Federale della Cultura che si trova a Berna, ha esaminato il progetto con cura e ha emesso una serie di raccomandazioni, ma non ha valutato le possibili alternative, dato che viene negata ogni altra alternativa.

Questo è il punto fondamentale, oscuro e inaccettabile di tutto il progetto che è stato espresso per la prima volta e con estrema chiarezza, in questa serata pubblica.

L’alternativa al terzo binario esiste, è la circonvallazione di Bellinzona. La circonvallazione non viene costruita subito, ma dopo il 2040, solo ed esclusivamente per problemi di finanziamento.
Il Cantone Ticino ha presentato diverse proposte inerenti alla circonvallazione di Bellinzona, fino ad arrivare a quella più economica: un progetto di circonvallazione a un solo binario, dal costo di circa un miliardo di franchi, (il terzo binario costa circa duecento milioni). II progetto è stato rifiutato dal Governo Federale.

Di conseguenza al di là di ogni ragionevole dubbio, i treni merci AlpTransit veloci, lunghi, pesanti e pericolosi passeranno per almeno trent’anni, attraverso Bellinzona e sotto i Castelli Patrimonio Mondiale, solo ed esclusivamente per un problema di soldi.

 Per un problema di soldi!!

 

 

Altre informazioni sulle nostre attività

 

La ricchezza culturale del mondo è la sua varietà nel dialogo.
Mentre ogni cultura attinge alle proprie radici, non deve mancare di rifiorire attraverso l'incontro con altre culture.
Una delle missioni principali dell'UNESCO consiste nel garantire spazio e libertà di espressione a tutte le culture del mondo. Pertanto, non si tratta di individuare e tutelare tutte le culture prese una per una, ma piuttosto di rigenerarle in modo da evitare la segregazione e il radicamento culturale e prevenire i conflitti.
Il dialogo culturale ha assunto un nuovo significato nel contesto della globalizzazione e dell'attuale clima politico internazionale, tanto da svolgere un ruolo vitale nel mantenimento della pace, in vista di una nuova unità nel mondo.
 
 
 
Vivere in armonia

con la Natura

 

Il 2019  fa parte anche del decennio per una Educazione ad uno Sviluppo Sostenibile

     
   

 

 

Descrizione della prossima attività

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