Club per l’UNESCO Ticino attività 2015

 

Introduzione

Il Club per l’UNESCO Ticino è sempre attento a quello che accade sul territorio Cantonale e vuole con passione promuovere gli ideali dell’UNESCO anche se questo a volte può voler dire andare contro corrente.

Sempre più spesso si sente parlare di nuovo Umanesimo e si può dire con certezza che il punto di partenza è l’approfondimento dei fatti e la ricerca della trasparenza, il dialogo e la denuncia dell’Etica zero.

L’utopia della pace è la base dell’azione dell’UNESCO, ma il seme della pace non è sparso a caso, nasce dalla coerenza e dall’unità di pensiero, parola e azione.

Questa materia culturale è stata la linea guida che ha accompagnato il Club per l’UNESCO Ticino nelle diverse attività del 2015.

Attività

1)     Durante tutto il 2015
Approfondimento sull'impatto del terzo binario AlpTransit con il Patrimonio Mondiale dei Castelli di Bellinzona.
Il Club sta impegnando su questa attività gradi energie e le sue risorse migliori. Il Comitato del Club intende documentare e discutere il progetto terzo binario in ogni sua parte.
Il Club per l'UNESCO Ticino ha preparato in due anni tre documenti sulla problematica dell'AlpTransit a Bellinzona. Al termine di questo documento, viene allegato l'ultimo di questi documenti: il compendio conclusivo.

2)     Febbraio – ottobre 2015
I gruppi di musica d'insieme. Un laboratorio moderno per giovani artisti, nella tradizione antica.
Questo progetto si è sviluppato durante tutto l'inverno, la primavera e l'autunno presso l'Istituto HMI a Bellinzona. L'obiettivo è stato quello di creare un vero Atelier della canzone.
Questo Laboratorio
della canzone dove i giovani artisti ne apprendono alcuni segreti, si ricollega all'antica bottega rinascimentale dove i discepoli apprendevano dal maestro la passione e il rigore metodologico dell'arte.
La forma melodica, le soluzioni armoniche, l'interazione fra musica e testo, le tecniche di arrangiamento sono importanti ieri come oggi, dal menestrello al giovane studente.
È da una combinazione di fattori emotivi e psicologici che nasce la spontaneità di un'idea musicale. L'itinerario creativo è legato alla sensibilità personale, ma deve avvalersi di una solida conoscenza e competenza per poter esprimere l'identità dell'artista e le sue radici.
Questa identità e queste radici sono fondamentali per l'UNESCO, perché sono alla base di ogni tradizione culturale e sono il nucleo della Cultura della Pace.
Il risultato finale concreto è stata la creazione di un CD musicale che testimonia tutto il percorso artistico dei giovani.

3)     Giugno 2015
La tradizione al servizio della musica
Alla presenza del presidente, maestro Pietro Damiani, la Società Svizzera di Pedagogia Musicale (SSPM), ha inaugurato la nuova veste del pianoforte appartenuto a Totò, (il celebre attore Antonio de Curtis).
È un punto di orgoglio per la città di Bellinzona possedere il pianoforte appartenuto al principe della risata Antonio de Curtis, in arte Totò.
La strana avventura di questo pianoforte è nota a pochi, solo a coloro che frequentano la Società Svizzera di Pedagogia Musicale (SSPM) e si appassionano alle attività che propone.
Il presidente della SSPM, il maestro Pietro Damiani, nella serata di inaugurazione del pianoforte (che si è tenuta a Bellinzona, giovedì 11 giugno 2015, presso l’Helvetic Music Institute), ha detto queste testuali parole: "Il pianoforte è stato donato alla Società Svizzera di Pedagogia Musicale ed ora ha una collocazione naturale perché si trova nell'istituto HMI, che è la sede della SSPM, sezione di lingua italiana."

Il pianoforte Bösendorfer che oggi è a Bellinzona, era stato acquistato da Totò nel celebre negozio del commendator Mario Ciampi a Roma. La ditta Ciampi ha sempre trattato pianoforti di grande qualità e ancora oggi ricorda Totò come un importante e affezionato cliente. Alcune fotografie di archivio, scattate all’interno del salone di casa De Curtis, mostrano Totò accanto al suo pianoforte.

Si era negli anni 50, Totò viveva a Roma nel quartiere Parioli, in un grande appartamento e lì svolgeva tutta la sua attività.
Ma… c'è un ma. Totò possedeva un piccolo appartamento a Lugano Paradiso, dove soggiornava volentieri fra un film e l’altro.
Veniva a Lugano per disintossicarsi dal lavoro sul set, così lui stesso affermava.
Così decise di portare a Lugano da Roma, il pianoforte Bösendorfer, per averlo a disposizione anche durante le vacanze.
Nelle sue passeggiate sul lungolago, Totò fece amicizia con un violinista, il maestro Erik Monkewitz, che a quei tempi era presidente della SSPM e suonava come primo violino nella Radio Orchestra di allora, oggi Orchestra della Svizzera Italiana.
Erik portava a spasso il suo cane, e Totò passeggiava volentieri con il suo barboncino bianco. Caso volle che i due personaggi scambiassero poche parole e scoprissero la loro comune passione: la musica.
Totò era molto appassionato di musica e con Eric faceva delle lunghe chiacchierate, sulle panchine del lungolago.
Monkewitz ha sempre raccontato che proprio sui tasti di questo pianoforte, qui a Lugano, nacque la famosa canzone “Malafemmena”.
Il tempo passava e l’amicizia si consolidava, così Totò promise all’amico Erik che il suo pianoforte sarebbe un giorno diventato proprietà della Società Svizzera di Pedagogia Musicale.
E infatti dopo la morte di Totò, avvenuta nel 1967, la moglie Franca Faldini lo donò alla SSPM.

La storia del nostro amico pianoforte prende ora una svolta e la vicenda attraversa momenti di felicità e momenti di tristezza e abbandono, a dimostrazione che non è facile mantenere la memoria di persone e avvenimenti.
In un primo tempo il pianoforte venne messo nella sede delle Scuole Lambertenghi a Lugano, in una bellissima sala con più di 120 posti, dove si svolgevano gli esami e i saggi della SSPM. È sicuramente un lungo periodo dove il pianoforte svolge un ruolo importante, degno delle sue origini. Il tempo passa e per mille ragioni, il pianoforte finisce tristemente in un sottoscala. Lì lo scopre per caso il tenore Mauro Bonomi, membro di comitato della SSPM, che segnala il fatto al Presidente Pietro Damiani. Siamo intorno al 2009. Il pianoforte viene recuperato e trasferito nella sala multiuso della Casa di riposo Centro La Piazzetta, a Lugano-Loreto. Si trattava di una collocazione più che onorevole, che però non soddisfaceva appieno il maestro Damiani.

Da oggi finalmente il pianoforte Bösendorfer di Totò ha una collocazione più consona al suo valore perché si trova all'Helvetic Music Institute, che è la sede della Società Svizzera di Pedagogia Musicale, sezione di lingua italiana.
"È tornato in famiglia!" dice con malcelato orgoglio il presidente maestro Pietro Damiani.
Qui potrà di nuovo far sentire la sua splendida voce.

4)     Durante tutto il 2015-
Diverse collaborazioni agli eventi di Dyapason 
Tanti sono stati i bei momenti e le serate organizzate all’Helvetic Music Institute, in cui il Club per l’UNESCO Ticino ha dato il suo appoggio e il suo sostegno.

il 26 di febbraio Sergio Scappini con il suo Virtual Accordeon ha “mostrato” con la sua musica l’importanza delle radici e dell’identità culturale delle varie tradizioni.
Scappini è un musicista estremamente raffinato e un virtuoso. Riesce a sfruttare il proprio strumento fino al massimo limite. Il pubblico è rimasto incantato dai brani presentati (“suite spagnola”, “omaggio alla lirica” e “rapsodia partenopea” per citarne solo alcuni), ma anche dalla disponibilità e dalla simpatia di questo artista, che è spontaneamente un vero anti-divo.

Molto interessante il 26 marzo l’omaggio a Chopin e al suo mondo interiore. Durante questa serata è stato messo in evidenza il grande valore dei sentimenti, in contrasto con la nostra modernità a volte troppo arida e razionale.

Il 30 aprile è stato ospite il maestro Giuseppe Sanzari, pianista versatile e profondo conoscitore degli strumenti a tastiera. Il musicista ha tenuto una conferenza-concerto sul percorso storico degli strumenti a tastiera, partendo dai primi antichissimi organi di età imperiale romana, fino agli attuali sintetizzatori. L’artista ha infine mostrato dal vivo le diverse tecniche di esecuzione sul clavicembalo e sul pianoforte, evidenziando le profonde differenze fra i due strumenti.

5)     Domenica 7 giugno
“Il Cerchio della Vita”
a conclusione dell’anno scolastico, l’HMI ha presentato come sempre tutti gli anni, il concerto “Il Cerchio della Vita”.
Caratteristica di questo concerto è la presenza di tre cori: il coro dei bambini, quello degli adulti e il coro Atte degli anziani. I tre cori hanno eseguito numerosi brani proprio per dimostrare la continuità e la bellezza delle diverse fasi della vita.

6)     Dicembre 2015
Nel 2013 il Club per l’UNESCO Ticino ha assegnato il proprio partenariato al progetto Bibliomobile.
Quest’anno il partenariato è divenuto fattiva collaborazione. È stato infatti creato un nuovo progetto nell’ambito della multiculturalità.
Durante il prossimo anno la bibliomobile, equipaggiata con i libri della Biblioteca Interculturale della Svizzera Italiana, si recherà presso diverse scuole dove sono presenti alunni di diverse culture, per permettere lezioni multiculturali. Già molti docenti si sono annunciati. 

Partenariati 

Nel 2015 il Club per l'UNESCO Ticino ha concesso due partenariati 

Partenariato al Progetto "Ciak si gira, il Cinema a Scuola" 

Il mandato assegnato all'UNESCO 70 anni fa nel sistema delle Nazioni Unite, all'indomani di una tragica guerra mondiale, rimane sempre lo stesso: sviluppare il potenziale umano.

Le trasformazioni che stanno cambiando il mondo, costringono di conseguenza anche l'UNESCO a cambiare. Così quello che ieri era un ideale generale di pace e non-violenza, oggi si chiama Nuovo Umanesimo.

Infatti all'interno dei suoi ambiti di competenza (che sono l'Educazione, la Cultura, la Scienza e la Comunicazione), l'UNESCO incoraggia più che mai la trasmissione e la partecipazione delle conoscenze, il confronto fra le idee, la diffusione delle informazioni e dei risultati di esperimenti riusciti, la ricerca e la valutazione di piccoli progetti. Tutto ciò con lo scopo di coinvolgere attraverso i suoi Partner, tutta la Società Civile e contribuire alla costruzione di una chiara coscienza di ciò che significa concretamente la Cultura della Pace, vissuta nella vita di tutti i giorni.

Il comitato del Club per l’UNESCO Ticino ha la facoltà di assegnare il proprio partenariato alle iniziative meritevoli. Il partenariato ha un valore strettamente etico e morale e non prevede alcun sostegno di tipo finanziario. L’iniziativa che riceve il partenariato ha la facoltà di porre in evidenza sulle proprie pubblicazioni il logo del Club con l’indicazione Partenaire. Le iniziative devono avere carattere regionale, devono trovarsi nell’ambito dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione e devono avere un argomento che rientra in un preciso ambito, ambito che viene stabilito ogni quattro anni. 

Il Club per l'UNESCO Ticino assegna il suo partenariato al progetto "Ciak, si gira, il Cinema a Scuola". Questo lavoro è stato portato compimento nel 2014 e ha visto la collaborazione tra la Scuola Speciale di Giornico e Biasca e la Scuola Media di Ambrì.

Una trentina di giovani delle due Scuole hanno formato un team di lavoro molto affiatato, che si è prefisso un obiettivo ambizioso: realizzare un cortometraggio.

Guidati dai loro docenti i ragazzi sono diventati sceneggiatori, registi e attori, dando vita ad un piccolo laboratorio cinematografico dove nessuno è protagonista, ma ognuno collabora a stretto contatto con i compagni. Durante lo sviluppo del progetto i giovani hanno affrontato sia l'aspetto pratico del lavoro, sperimentando un po' tutte le figure professionali coinvolte nella realizzazione di un film, sia l'aspetto creativo, caratterizzando i personaggi e inventando soluzioni per risolvere i problemi concreti.

Due sono i punti da considerare

1)     L'esperienza di lavoro condiviso tra i giovani della Scuola media di Ambrì e i ragazzi delle Scuole Speciali di Giornico e Biasca, ha trovato in questo progetto di collaborazione per la realizzazione di un film, un terreno fertile e stimolante.
"Una fabbrica di sogni", così è stata definita agli inizi del 1900, l'arte cinematografica. Ed è sempre un sogno quando si lavora per costruire con le immagini una storia, un film. Lavorare e sforzarsi per dare il massimo, ciascuno secondo le proprie capacità, ognuno adeguando i propri sforzi alle possibilità degli altri, tutti sentendosi utili per il risultato finale.
Educare al rispetto, educare alla diversità è stato l'obiettivo più importante del progetto "Ciak si gira", ed è anche la grande sfida educativa dell'UNESCO. Una sfida che è stata raccolta con autentica gioia da tutti i giovani partecipanti. Alcuni avevano compiti complessi, altri più semplici, ma tutti hanno lavorato con passione sentendosi indispensabili l'uno all'altro.

2)     I giovani e la violenza è ormai un tema dibattuto in diversi ambiti ed ora anche la Confederazione, è entrata in materia, fornendo una serie di scenari e cercando di approfondire il problema  (www.giovanieviolenza.ch).
È certo che progetti come "Ciak si gira", sono proprio orientati a combattere il bullismo e il comportamento violento, avendo come finalità educativa l'autocontrollo, l'autostima e il senso di responsabilità.
La violenza è stata definita come espressione estrema di ostilità. Un comportamento irresponsabile che nasce da profonde spinte egoistiche e che si manifesta laddove c'è aridità affettiva, sofferenza, emarginazione. L'unica strada contro la violenza è educare le nuove generazioni allo spirito di solidarietà, alla condivisione, all'assenza di egoismo, alla consapevolezza delle necessità altrui, all'ascolto e alla gentilezza. Questa Cultura della Pace è il sogno dell'UNESCO ed è anche il sogno degli educatori che, come in questo progetto, hanno il coraggio di accettare le vere sfide e vogliono con forza andare oltre il verbo nozionistico "sapere".
 

Date queste premesse il Club per l’UNESCO Ticino assegna il suo Partenariato al progetto "Ciak si gira, il Cinema a Scuola". 

Partenariato all'Associazione Gentletude 

Settant'anni fa, dalle ceneri della seconda guerra mondiale, nasce l'UNESCO, per sottolineare la responsabilità dell'uomo di fronte alla Storia.

"Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini, è nell'animo degli uomini che deve essere sparso il seme della Pace."

Da una generazione di sopravvissuti nasceva la preoccupazione per le generazioni future. Questa ricerca della solidarietà umana nello spazio e nel tempo costituisce la missione dell'UNESCO.

"Preservare le generazioni future dal flagello della guerra..", tale è l'impegno solenne e il senso dell'atto costitutivo dell'UNESCO, che si propone di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza, intensificando tramite l'Educazione, la Scienza e la Cultura, la collaborazione fra le nazioni.

Così sono nati in tutto il mondo i Centri e Club UNESCO, per tradurre in azione gli ideali dell'UNESCO nelle varie regioni della Terra.

Il comitato del Club per l’UNESCO Ticino ha la facoltà di assegnare il proprio Partenariato alle iniziative meritevoli. Il Partenariato ha un valore strettamente etico e morale e non prevede alcun sostegno di tipo finanziario. L’iniziativa che riceve il Partenariato ha la facoltà di porre in evidenza sulle proprie pubblicazioni, il logo del Club con l’indicazione Partenaire. Le iniziative devono avere carattere regionale, devono trovarsi nell’ambito dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e della Comunicazione e devono avere un argomento che rientra in un preciso ambito, ambito che viene stabilito ogni quattro anni. 

Il Club UNESCO Ticino desidera assegnare il Partenariato all'associazione Gentletude, attiva in Ticino e in Svizzera.

Gentletude è un'associazione con sede a Lugano, è senza scopo di lucro e con i suoi progetti si propone di consolidare il dibattito sull'importanza della gentilezza nella società e nella vita quotidiana.

L'associazione Gentletude lavora in modo concreto su più fronti:  

1)     Collana editoriale digitale "Gentlebooklets". Questa collana è costituita da una serie di libretti ricchi di testi e di fotografie. Tutti i libretti vogliono essere uno stimolo per riflettere sulla necessità e sul grande valore del comportamento etico e gentile.

2)     Schede didattiche. Queste schede vengono distribuite gratuitamente in molti istituti scolastici svizzeri e italiani, ed hanno una frequenza bimensile. L'obiettivo delle schede è quello di avvicinare bambini e giovani al comportamento non violento e gentile, in contrapposizione all'aggressività, al bullismo e alla volgarità.

3)     Gentletude Award. Gentletude Award è un premio internazionale nato nel 2012 e proposto in quattro edizioni molto interessanti. Questo premio vuole essere un incoraggiamento a cercare la vera creatività in sé stessi e nella finezza dei propri sentimenti e non in tanti stereotipi della pubblicità.

 

È bene ora fare due considerazioni. 

1)     L'associazione Gentletude pone al centro delle sue attività la Cultura della Pace. Infatti la parafrasi "Cultura della Pace" non è una frase fatta, ma è alla base dell'azione dell'UNESCO. Dalla costituzione dell'UNESCO il mondo è cambiato e con esso i problemi e le sfide, e sono apparsi nuovi scenari di guerra. Oggi vediamo lotte dilaniare popoli non più di diverse nazioni, ma nel seno stesso delle nazioni e la violenza viene rivolta contro la speranza, contro il futuro dell'essere umano e contro la sua dignità. Ovunque l'uomo di oggi si arroga diritti sull'uomo di domani, minacciandone il benessere, l'equilibrio e talvolta la vita. Più che mai l'etica del futuro esige che noi sappiamo inventare, divulgare e far condividere la "Cultura della Pace", che era l'obiettivo dei fondatori dell'UNESCO, proprio perché non si deve compromettere l'esercizio dei diritti umani da parte delle generazioni future. Cultura della Pace non significa assenza di guerre, ma è una forma mentale, una chiave di lettura della realtà, che parte dalla conoscenza e dalla comprensione degli avvenimenti complessi di oggi, per arrivare alla lucida consapevolezza che in un mondo caratterizzato da sempre maggiori interdipendenze, ogni comportamento egocentrico e aggressivo mette in pericolo le basi stesse della vita dell'intera specie umana e di tutto il creato.
Per la sua battaglia a favore della gentilezza, l'associazione Gentletude cerca con passione di realizzare la Cultura della Pace nella vita di tutti i giorni.

2)     L'associazione Gentletude crea progetti concreti che hanno lo scopo di operare un cambiamento nelle coscienze. Per l'UNESCO questo slancio ideale dell'associazione ha il significato di promuovere un Nuovo Umanesimo. Voler ridare valore ai sentimenti e agli atteggiamenti cortesi e gentili vuole dire dare nuova dignità all'essere umano e soprattutto vuol dire orientare la sua coscienza. La coscienza è invisibile, profonda, interiore, vicino alla soglia del mistero… Ma esiste un codice che riesce a esprimere fedelmente i valori della coscienza: è il linguaggio delle azioni, dei gesti e delle scelte quotidiane di vita. La coscienza di ognuno si rende visibile nelle forme del comportamento, nel vivere in relazione con gli altri, nell'organizzare in prima persona la solidarietà e la gentilezza con piccoli gesti. Sono i piccoli gesti quelli per cui si batte l'associazione Gentletude, ma si ascrivono nei grandi orizzonti. L'attitudine alla gentilezza fa parte di quei valori di tolleranza e non-violenza che l'UNESCO difende da sempre e che aprono in silenzio la via verso la vera Pace.

Con tali presupposti, il Club per l’UNESCO Ticino assegna il proprio Partenariato all'associazione Gentletude e ai suoi progetti.

 

Compendio conclusivo sul progetto terzo binario AlpTransit a Bellinzona.

Ottobre 2015

Il giorno giovedì 17 settembre, a Bellinzona, presso l’Aula Magna delle Scuole Semine, si è tenuta una serata pubblica sul progetto terznnnnn o binario AlpTransit.

Erano presenti molte persone interessate e preoccupate.

La presentazione del progetto vedeva due rappresentanti delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), il municipale di Bellinzona avvocato Simone Gianini e la municipale di Giubiasco signora Cristina Mossi Meroni. Erano presenti in sala anche i rappresentanti dell’Amministrazione Cantonale.

È stata fatta un po’ di storia, partendo dall’apertura della galleria del Gottardo nel 1882, per poi concludere con l’attuale progetto, considerato il naturale sviluppo della linea ferroviaria esistente. Ci sono state diverse contestazioni, anche vivaci, alle quali il municipale Gianini ha risposto che “… le preoccupazioni e l’arrabbiatura per l’attraversamento di Bellinzona sono anche le mie preoccupazioni, ma non c’è soluzione, visto che tutti i progetti alternativi presentati dal Cantone, sono stati respinti da Berna, per motivi finanziari!”

Questo è il nocciolo di tutto il problema.

 Il Club per l’UNESCO Ticino era presente per portare le preoccupazioni degli abitanti di Bellinzona e perché giudica fondamentale sottolineare il valore del Patrimonio Mondiale dei Castelli di Bellinzona e la sua fragilità.

Il fatto che l’attraversamento di Bellinzona sia la soluzione più economica e finanziariamente più vantaggiosa, non cancella il transito sotto il Castello di Montebello di almeno 260 treni al giorno (treni merci lunghi anche 750 metri, veloci, pesanti e pericolosi), e non cancella gli effetti collaterali e i possibili danneggiamenti a tutta la delicata struttura medioevale.

I danni permanenti e irreversibili alla Cinta Muraria, necessari per la costruzione del tunnel Svitto2, sono solo la punta dell’iceberg di un atteggiamento che dimostra quanto poco è tenuta in considerazione la Convenzione sul Patrimonio Mondiale e la Carta Svizzera sul Patrimonio Mondiale.

Eppure quando l’UNESCO parla di Patrimonio Mondiale, non parla a caso: parla di coerenza, di trasparenza, di rispetto dei valori e delle tradizioni da tramandare alle nuove generazioni.

Per questi antichi muri, per queste antiche pietre non bisogna chinare la testa!.

Il Ticino merita un atteggiamento illuminato nei confronti della Regione di Bellinzona e dei suoi Castelli, Patrimonio Mondiale.

 Le Ferrovie Federali Svizzere, hanno presentato questo progetto del terzo binario AlpTransit come l’unico realizzabile e sono riuscite a convincere le Autorità Cantonali e Comunali, sempre più riluttanti, ma impotenti.

Il passo successivo è stato chiedere l’autorizzazione all’Ufficio Federale della Cultura (UFC) – Sezione effettuare la stesura del progetto.

L’Ufficio Federale della Cultura che si trova a Berna, ha esaminato il progetto con cura e ha emesso una serie di raccomandazioni, ma non ha valutato le possibili alternative, dato che viene negata ogni altra alternativa.

Questo è il punto fondamentale, oscuro e inaccettabile di tutto il progetto, che è stato espresso per la prima volta e con estrema chiarezza in questa serata pubblica.

L’alternativa al terzo binario esiste, è la circonvallazione di Bellinzona. La circonvallazione non viene costruita subito, ma dopo il 2040, solo ed esclusivamente per problemi di finanziamento.

Il Cantone Ticino ha presentato diverse proposte inerenti alla circonvallazione di Bellinzona, fino ad arrivare a quella più economica: un progetto di circonvallazione a un solo binario, dal costo di circa un miliardo di franchi, (il terzo binario costa circa duecento milioni). II progetto è stato rifiutato dal Governo Federale.

Di conseguenza al di là di ogni ragionevole dubbio, i treni merci AlpTransit veloci, lunghi, pesanti e pericolosi passeranno per almeno trent’anni, attraverso Bellinzona e sotto i Castelli Patrimonio Mondiale, solo ed esclusivamente per un problema di soldi.

 Per un problema di soldi!!

 

Roberto Ghini, Presidente