Dossier: “Costruzione del terzo binario AlpTransit da parte

delle FFS sulla tratta Giubiasco – Bellinzona”

 

Il Club per l’UNESCO Ticino si è trovato questo autunno di fronte ad un problema molto importante.

Il Patrimonio mondiale di Bellinzona, costituito dai tre Castelli, dalla murata e dalla cinta muraria è seriamente minacciato.

Così abbiamo voluto esprimere in questo documento la nostra preoccupazione e i nostri sentimenti, guidati dalla profonda conoscenza del territorio, dal buon senso e dal grande amore per la città di Bellinzona.

Infatti in questi giorni è stato presentato dalle Ferrovie Federali lo studio che prevede la realizzazione di un terzo binario AlpTransit, che attraverserà la città di Bellinzona e che comprende la costruzione di un tunnel sotto il Castello di Montebello. È appena iniziata la fase di progettazione, che durerà circa tre – quattro anni. In questa fase verranno studiate diverse varianti:

-                     la variante a valle del tracciato attuale

-                     la variante a monte del tracciato attuale

-                     una ulteriore variante che ipotizza l’allargamento a tre binari, della galleria esistente.

 

La variante più pericolosa per il Patrimonio mondiale è quella che prevede la costruzione di un tunnel a valle del tracciato esistente. Questa variante è considerata al momento la più probabile.

 

Nota bene – quella che all’epoca era una supposizione è nel frattempo divenuta realtà: la variante a valle è stata scelta definitivamente.

 

Come presidente del Club per l’UNESCO Ticino, ho potuto avere un colloquio con il sindaco di Bellinzona Mario Branda e gli ho sottoposto questo stesso dossier.

Il sindaco è una persona sensibile e sincera ed è favorevole al fatto che io invii questa documentazione alla Commissione Svizzera per l’UNESCO a Berna. Tutto il Municipio è molto contento del terzo binario ed è fiducioso che verrà trovata dalle FFS una soluzione ottimale e rispettosa.

Ma tuttavia la peculiare architettura fortificata medioevale del borgo di Bellinzona è molto massiccia ed estesa e rende difficile un intervento che non sia distruttivo.

Infatti le foto allegate visualizzano la situazione attuale e il piccolo spazio a disposizione.

 

1 Documentazione fotografica.

 

Cartina schematica della zona.

La cartina che viene mostrata in figura fa parte dell’opuscolo di Werner Meyer sui Castelli di Bellinzona e mette in evidenza i tre Castelli, la murata e la complessa cinta muraria che contiene il borgo medioevale.

   
Nella cartina viene indicato con precisione il percorso dell’attuale linea ferroviaria con il tunnel SVITTO. Dalla cartina appare con grande evidenza che il tunnel passa sotto la cittadella fortificata e nelle immediate vicinanze del quartiere di Bellinzona, che si affaccia sulla Via salita Motta.

 

Foto 1 – Imbocco sud del tunnel SVITTO.

Nella foto si vede l’attuale imbocco sud del tunnel SVITTO costruito alla fine del 1800. Alla sinistra della foto si vede una casa di abitazione di colore rosso. L’imbocco della nuova galleria a valle sarebbe realizzato con la demolizione di questa casa e la distruzione di una parte della cinta muraria, che scende dal Castello di Montebello.

Anche la variante a monte e il possibile allargamento del tunnel SVITTO esistente, metterebbero in pericolo l’integrità della cinta muraria e della torre.

   
 

 

 

Foto 1b – dettaglio cinta muraria e casa rossa

 

   
Viene mostrato in dettaglio il punto della cinta muraria che verrebbe demolito.

 

 

Foto 2 – imbocco nord del tunnel SVITTO

Nella foto si vede l’imbocco nord del tunnel SVITTO nelle immediate vicinanze della Stazione di Bellinzona. Sulla destra c’è il terrapieno dove verrebbe costruita la nuova galleria a valle. Sopra il terrapieno è visibile chiaramente la cinta muraria che scende dal Castello di Montebello. Questo tratto della cinta muraria verrebbe certamente danneggiato o demolito. A destra del terrapieno appare l’ingresso del magazzino del Palazzo delle Poste (PTT).

   
 

 

Foto 2b – foto satellitare

Questa foto da satellite mostra molto chiaramente la cinta muraria sotto cui passerebbe il terzo binario AlpTransit. Come si vede, le mura delimitano il piccolo campetto di calcio della Parrocchia Collegiata. Questa chiesa e tutti gli stabili di Via salita Motta (fra cui il prezioso Oratorio del Corpus Domini), verrebbero coinvolti nella costruzione del nuovo tunnel, che passerebbe nelle immediate vicinanze. Anche l’allargamento del tunnel attuale non sarebbe esente da pericoli, mentre qui all’imbocco nord, la costruzione della variante a monte sarebbe meno problematica.

   
 

 

Foto 3 – Panoramica in direzione di Giubiasco

La foto mostra una panoramica in direzione di Giubiasco della ferrovia attuale, che verrebbe ampliata con l’aggiunta del terzo binario AlpTransit. Ai lati del tracciato il famoso museo di Villa dei Cedri, la casa anziani Paganini Re e il Santuario Madonna delle Grazie. Da notare che tutto il traffico AlpTransit (Regionale, Internazionale e Merci), passerebbe lungo questo percorso densamente abitato.

   
 

 

Foto 3b – foto satellitare

Questa foto da satellite riproduce la stessa zona della foto 3.

   
 

 

2 Approfondimento

 

Abbiamo sotto gli occhi l’esperienza della città di Dresda, espulsa dalla lista del Patrimonio mondiale, per la costruzione di un ponte e non vorremmo per Bellinzona la stessa umiliazione.

Per questo è opportuno fare una importante considerazione di carattere generale.

Abbiamo visto che le Ferrovie Federali sono orientate alla realizzazione di un terzo binario AlpTransit fra le stazioni di Giubiasco e Bellinzona. Occorre soffermarsi un momento sulle conseguenze di questa scelta.

Tutto il traffico di AlpTransit verrà convogliato su questa tratta. Cosa significa ciò? Significa che sul tratto Bellinzona – Giubiasco transiterà tutto il traffico regionale, tutto il traffico passeggeri nazionale e internazionale e tutto il traffico merci. Questo avverrà su di una tratta che attraversa letteralmente la città di Bellinzona, nelle immediate vicinanze di quartieri residenziali, di una casa anziani e dei monumenti del Patrimonio mondiale UNESCO.

La domanda è: “non c’è altra soluzione?”

 

La soluzione c’è. Era prevista nel progetto iniziale, ma è stata accantonata e rimandata sine die.

   
Si tratta del passante di circonvallazione. Questa linea aggira completamente l’abitato di Bellinzona e di Giubiasco, in modo da collegare la nuova galleria del Ceneri con la linea ad alta velocità, che scende da Biasca.
In questo modo tutto il traffico merci e il traffico internazionale in transito, non verrebbero più a gravare sul centro storico di Bellinzona, dove rimarrebbe solo il traffico con fermata a Bellinzona.

 

 

È proprio vero che questa soluzione è la più giusta, la soluzione da perseguire con determinazione.

 

Il Club per l’UNESCO Ticino ha voluto realizzare questo dossier perché fra le 6 priorità a cui devono attenersi i Club per l’UNESCO, la priorità sulla tutela del Patrimonio mondiale è molto importante. I Club hanno il compito di segnalare i pericoli che possono minacciare il Patrimonio mondiale del territorio regionale, perché “questo Patrimonio deve essere preservato per le generazioni future”, così come è previsto dalla Convenzione sul Patrimonio mondiale.

 

A nome del Club per l’UNESCO Ticino                                         il presidente                  Roberto Ghini

 

Approfondimento

Questo dossier è stato presentato anche agli altri Club per l'UNESCO delle Svizzera, che hanno espresso il loro punto di vista, inoltre in questi ultimi tempi , nuove informazioni hanno permesso di realizzare questo ulteriore approfondimento.

Il divieto da parte della Confederazione di progettare subito la circonvallazione di Bellinzona, ha generato un senso di inferiorità molto forte. Il frutto di questa frustrazione è il progetto generale appena descritto. Questo progetto è violento e ha una visione etica confusa, che non considera l'importanza e la condivisione del Patrimonio Mondiale. Inoltre tutto il progetto non viene divulgato e rimane chiuso negli uffici, senza un confronto con la realtà.

Il Club UNESCO vede la necessità di creare un vero dialogo fra il Cantone e la Confederazione e di cercare una mediazione efficace.

 

Vengono qui indicati alcuni punti emersi durante la riunione, che evidenziano questi sentimenti conflittuali.

-          Fino a dopo il 2040 il traffico merci dovrà per necessità attraversare l'abitato di Bellinzona, infatti la costruzione in tempi brevi della circonvallazione non è prevista dalla Confederazione, malgrado le insistenze del Cantone.

-          A detta delle stesse FFS il tunnel Svitto2 e il 3° binario non sono indispensabili. L'infrastruttura attuale è infatti in grado di sopportare il traffico previsto. Il nuovo tunnel viene costruito allo scopo di garantire il mantenimento degli orari in particolari situazioni, legate al traffico merci. Il tunnel viene costruito anche in vista di un futuro potenziamento del servizio verso Locarno.

-          La costruzione del tunnel Svitto2 è tutt'altro che esente da rischi. Le FFS sanno che passerà nelle immediate vicinanze del quartiere storico di salita Motta e affermano che si dovrà fare una scelta accurata delle tecnologie di costruzione, per evitare danni.

 

A Lugano il 17 novembre 2014, si è tenuta una conferenza sul tema: "AlpTransit in Ticino, sviluppi verso sud", organizzata dall'associazione ASPAN (Associazione svizzera per la pianificazione del territorio ). Nel corso di questa conferenza è stato affermato che non è necessario realizzare la circonvallazione di Bellinzona a doppio binario, ma che per coprire le esigenze fino al 2040 è sufficiente un solo binario, quindi un solo tubo, con notevole risparmio.

 

Per rendere tutte queste informazioni più sintetiche e per mettere in evidenza che la protezione del Patrimonio Mondiale dei Castelli di Bellinzona dipende dalla realizzazione della circonvallazione di Bellinzona, il Club ha costruito questa semplice tabella.

 

Progetto 3° binario a Bellinzona

 

Circonvallazione di Bellinzona

Il 3° binario non rispetta la Convenzione per la tutela del Patrimonio Mondiale. Non va nella direzione di preservare il patrimonio per le future generazioni.

La circonvallazione rispetta sia la Convenzione che i diritti delle future generazioni.

Il 3° binario non è al momento indispensabile per la gestione del traffico attuale e futuro.

La circonvallazione risolve efficacemente e a lungo termine la gestione del traffico, anche in vista di un forte aumento del traffico merci (iniziativa delle Alpi).

Il 3° binario porta sempre più traffico ferroviario e merci pericolose nel centro della città. Ciò è vero anche oggi, ma questo problema andrebbe sanato e non accresciuto.

La circonvallazione porta il traffico merci al di fuori della città. È una soluzione radicale e definitiva.

Il 3° binario comporta l'abbattimento di diverse case di abitazione nel centro di Bellinzona (zona Dragonato e Indipendenza).

La circonvallazione passa in aperta campagna e non attraversa nessun gruppo di case.

Il 3° binario è una soluzione che guarda al passato e non risolve nessun problema. È una soluzione contingente.

La circonvallazione è una soluzione strategica, moderna, efficace e rivolta al futuro.

Il 3° binario perfora la Cinta muraria in modo definitivo. Durante la costruzione del tunnel, i lavori mettono seriamente a rischio il quartiere storico di salita Motta. L'aumento del traffico, la frequenza dei treni e i treni merci sempre più lunghi, producono vibrazioni i cui effetti non possono essere valutati.

La circonvallazione evita in un colpo solo tutti questi problemi e non procura danni di nessun genere.

L'Autorità Cantonale porta avanti il progetto 3° binario, perché lo ritiene l'unica soluzione possibile.

L'Autorità Cantonale preferirebbe la circonvallazione, ma politicamente non riesce ad attuarla fino al 2040.

La Confederazione approva il progetto 3° binario.

La Confederazione ha posto la circonvallazione nel piano settoriale AlpTransit, ma non prevede né il finanziamento, né la pianificazione a breve e medio termine.

I costi del progetto 3° binario sono di alcune centinaia di milioni.

Il costo della circonvallazione è certamente più elevato, ma potrebbe essere notevolmente ridotto, realizzando in un primo tempo un solo binario.